Pallet in plastica riciclata o in legno? Confronto tecnico e sostenibilità nel settore alimentare

Scopri dati aggiornati e verità tecniche sulla scelta tra pallet in plastica riciclata e in legno per la logistica alimentare. Igiene, costi e sostenibilità a confronto.

Pallet in plastica riciclata o in legno? Numeri veri, non miti

Legno o plastica: quale pallet vince davvero tra igiene, costi e sostenibilità? Ogni giorno l’industria alimentare movimenta milioni di bancali, ma sapevi che il 95% delle aziende utilizza ancora pallet in legno mentre solo un terzo impiega pallet in plastica? Eppure, un recente test comparativo ha mostrato che un pallet in plastica riutilizzabile può completare fino a 280 cicli di utilizzo, contro appena 11 cicli di un pallet in legno.

 

Questi dati sorprendenti sfatano molti luoghi comuni e rendono la scelta del materiale pallet un tema più complesso di quanto sembri. In questo articolo analizzeremo numeri alla mano le differenze tecniche e normative tra pallet in legno e pallet in plastica riciclata, con esempi concreti e statistiche aggiornate. Scopriremo vantaggi, limiti e implicazioni operative per le aziende alimentari – perché decidere sui pallet oggi significa considerare non solo il costo immediato, ma anche igiene, regolamenti e impatto ambientale a lungo termine.

Requisiti igienici e norme: cosa dice la tecnica

Nel settore alimentare l’igiene viene prima di tutto – e la scelta del pallet non fa eccezione. Esistono normative e standard tecnici che influenzano direttamente l’uso di pallet in legno vs plastica. Ad esempio, il prestigioso standard BRC Global Standard for Food Safety proibisce l’uso di pallet in legno nelle aree di produzione con prodotto alimentare esposto. Questa linea guida nasce per prevenire contaminazioni da schegge di legno, residui di chiodi o proliferazione microbica in ambienti dove il cibo non è ancora confezionato. Ti sembra eccessivo? In realtà è una misura precauzionale sensata: perché rischiare che una scheggia di bancale finisca in un lotto di prodotto?

Anche la normativa internazionale sugli scambi commerciali incide sulla scelta del materiale. I pallet in legno destinati all’export devono essere trattati secondo lo standard ISPM-15, ovvero sottoposti a fumigazione o termotrattamento antiparassitario, e marchiati con il timbro a spiga che ne attesta la conformità fito-sanitaria. Questo comporta costi e procedure aggiuntive per le aziende che spediscono oltremare, al fine di evitare che parassiti del legno viaggino nascosti nei pallet. I pallet in plastica, invece, sono esenti da questi obblighi: essendo materiali inorganici, non ospitano infestanti e vengono accettati ovunque senza trattamenti. Ciò rappresenta un vantaggio non da poco per l’export alimentare, eliminando ritardi in dogana e spese di disinfestazione.

Vantaggi e prestazioni a confronto: legno vs plastica

Un pallet in legno EUR-EPAL standard viene tipicamente riutilizzato più volte, con riparazioni intermedie, ma ha un ciclo di vita relativamente breve. Studi indipendenti hanno rilevato una media di soli 11 viaggi per pallet in legno prima che questo sia scartato per danni. I pallet in plastica, invece, resistono molto più a lungo: fino a 10 volte i cicli di un pallet in legno. Un test condotto dalla Virginia Tech con pallet in plastica riutilizzabili di ultima generazione ha documentato addirittura 280 cicli completi prima del ritiro. Tradotto in pratica: minor necessità di sostituzioni significa meno interruzioni nella supply chain e costi ridotti sul lungo periodo.

 

I pallet in plastica possono reggere carichi paragonabili se non superiori ai tradizionali bancali di legno. I modelli plastici più robusti, spesso rinforzati, sostengono fino a 13–15 tonnellate di carico statico senza deformarsi. Il legno rimane eccellente in termini di resistenza verticale, ma col tempo può perdere integrità strutturale a causa di umidità, tarli o ripetuti urti. La plastica invece mantiene la forma sotto stress e non si indebolisce per pioggia o parassiti. Inoltre, niente chiodi che possano cedere.

 

Un pallet in plastica pesa in media il 30% in meno di un pallet in legno equivalente. Questo minor peso comporta vantaggi logistici concreti: caricare camion e container con pallet più leggeri significa ridurre il peso complessivo trasportato e quindi risparmiare carburante. Senza contare che sono più facili da maneggiare manualmente (minore rischio infortuni per gli operatori).

 

Sul piano igienico, i pallet in plastica non assorbono liquidi, non sviluppano muffe e si lavano facilmente. Inoltre, non rilasciano schegge, segatura o ruggine che possano contaminare i prodotti. Tuttavia, il legno possiede naturali proprietà antibatteriche: studi del Fraunhofer Institute hanno rilevato che i batteri sopravvivono meno a lungo sulle superfici di legno grezzo rispetto alla plastica. In pratica, se ben gestito anche il legno può essere sicuro, ma richiede attenzione costante. La plastica, d’altro canto, offre una pulizia più immediata e verificabile. Per questo molte aziende alimentari preferiscono la plastica nelle aree a rischio.

Implicazioni pratiche e operative

Il pallet in legno costa meno all’acquisto (8–12 € usato), mentre un pallet in plastica riciclata robusto può costare 4–5 volte tanto. Tuttavia, sul lungo periodo il costo annuale per uso può pareggiare o superare quello della plastica durevole. Se un pallet plastico da 50 € dura 7–8 anni con 100 cicli contro 10 pallet di legno da 10 € sostituiti ogni 10 cicli, il bilancio si ribalta: 100 € col legno contro 50 € col plastico.

 

I pallet in legno richiedono manutenzione (riparazioni, cernita, smaltimento). I pallet in plastica non hanno parti deperibili: se danneggiati, si riciclano. Alcuni modelli modulari consentono la sostituzione di componenti prolungando la vita utile. Passare alla plastica significa snellire la gestione pallet: meno scarti, meno interventi, meno variabilità di condizioni.

 

Sul piano ambientale, la produzione di un pallet in plastica vergine emette circa 39 kg di CO2, contro 4 kg di un pallet in legno. Tuttavia, la maggiore durata del plastico può compensare le emissioni iniziali. Il 95% dei pallet in legno a fine vita viene recuperato o riciclato, ma la plastica riciclata sta rapidamente guadagnando terreno. Entrambe le soluzioni possono essere eco-sostenibili se gestite correttamente.

Tendenze future e raccomandazioni

La spinta verso l’economia circolare favorisce pallet realizzati in plastica riciclata, che riducono la dipendenza da materie prime vergini e offrono uno sbocco ai rifiuti plastici difficili da riciclare. Già oggi pallet come quelli di Repulp contengono plastica 100% riciclata post-industriale. Si prevede che entro cinque anni la quota di pallet in plastica riciclata supererà quella in plastica vergine. Inoltre, il nuovo PPWR europeo promuove il riutilizzo e l’uso di imballaggi da trasporto durevoli.

 

Anche i servizi di pooling e noleggio pallet si stanno diffondendo, con modelli ibridi legno/plastica e reti condivise. La tecnologia porterà pallet sempre più smart, dotati di RFID e sensori integrati per tracciamento e controllo. Infine, la sanitizzazione post-COVID ha consolidato la preferenza per materiali facilmente lavabili e non porosi, spingendo ulteriormente la domanda di pallet plastici.

 

Non esiste una risposta unica: il legno resta valido per costi e riuso, la plastica per igiene e durata. Chi lavora in ambienti controllati o automatizzati troverà nella plastica riciclata una scelta più sicura e sostenibile nel tempo. GLPS, grazie al suo network di partner qualificati, supporta le aziende nell’individuare la soluzione più efficiente e coerente con le proprie esigenze logistiche e normative.

Fonti e riferimenti
  1. BRCGS – Position on use of wood in open food areas
  2. Packaging Dive – Virginia Tech study on pallet life cycles
  3. Chemical Industry Journal – Wood vs Plastic hygiene study
  4. ProStack – Hygienic advantages of plastic pallets
  5. Mecalux – ISPM-15 compliance for export
  6. Packaging Dive / Penn State University – LCA of wood vs plastic pallets