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Sostenibilità nel packaging alimentare: sfide e opportunità per le aziende

In un’epoca in cui la sostenibilità è diventata un imperativo morale e strategico, il settore del packaging alimentare si trova a un crocevia cruciale. Le aziende, spinte da una combinazione di pressione normativa, sensibilità dei consumatori e innovazione tecnologica, devono ripensare radicalmente il modo in cui concepiscono e producono imballaggi. Se il packaging ha da sempre svolto un ruolo fondamentale nella protezione e conservazione degli alimenti, oggi è chiamato a rispondere a nuove esigenze: ridurre l’impatto ambientale, favorire l’economia circolare e, al contempo, mantenere l’efficacia che lo ha reso indispensabile.

Negli ultimi anni, il panorama legislativo europeo si è arricchito di normative che mirano a ridurre drasticamente l’utilizzo di materiali plastici, in particolare quelli monouso. La Direttiva SUP (Single-Use Plastics), varata dall’Unione Europea nel 2019 e entrata in vigore nel 2021, rappresenta un punto di svolta per l’industria. L’obiettivo è chiaro: ridurre la dispersione delle plastiche nell’ambiente, promuovere la responsabilità estesa del produttore e incentivare l’adozione di alternative più sostenibili. Questa direttiva ha costretto le aziende a ripensare i propri processi produttivi, puntando su materiali alternativi e sull’adozione di pratiche di progettazione ecocompatibile.

Tuttavia, la transizione verso un packaging sostenibile non è priva di ostacoli. Uno dei principali risiede nella complessità della filiera del riciclo. Come evidenziato dal rapporto annuale di Corepla, solo una parte dei rifiuti plastici raccolti viene effettivamente riciclata in modo da garantire un riutilizzo in applicazioni di pari qualità. Questo problema è particolarmente acuto nel settore alimentare, dove le normative igienico-sanitarie sono stringenti e spesso richiedono l’uso di materiali vergini. Nonostante gli sforzi per migliorare la qualità del materiale riciclato, la strada verso un riciclo completamente efficiente è ancora lunga e richiede investimenti significativi in ricerca e sviluppo.

L’ascesa delle bioplastiche rappresenta una delle risposte più promettenti a queste sfide. Secondo i dati di European Bioplastics, la produzione globale di bioplastiche ha registrato una crescita costante, trainata dalla domanda di soluzioni che possano ridurre l’impronta ecologica dei prodotti. Le bioplastiche, pur essendo ancora un mercato di nicchia rispetto alle plastiche convenzionali, offrono vantaggi significativi in termini di riduzione delle emissioni di CO2 e di minore dipendenza da risorse fossili. Tuttavia, anche in questo caso, permangono interrogativi riguardanti l’effettiva sostenibilità di questi materiali, in particolare per quanto riguarda l’impatto sull’uso del suolo e la competizione con le colture alimentari.

La sostenibilità nel packaging non può essere limitata alla sola scelta dei materiali. Il concetto di economia circolare, promosso da enti come Conai, sottolinea l’importanza di ripensare l’intero ciclo di vita del prodotto, dalla progettazione al fine vita. Le aziende sono chiamate a sviluppare imballaggi che non solo siano riciclabili, ma che facilitino anche il riciclo e il riutilizzo. In quest’ottica, la collaborazione lungo tutta la filiera diventa essenziale. Dal produttore di materie prime al distributore, fino al consumatore finale, ogni attore deve fare la sua parte per garantire che l’imballaggio non finisca disperso nell’ambiente.

Uno degli aspetti più sfidanti per le aziende è trovare un equilibrio tra sostenibilità e costi. La transizione verso materiali più ecologici spesso comporta un aumento dei costi di produzione. Tuttavia, questo aumento può essere compensato nel medio-lungo termine grazie alla riduzione dei costi legati alla gestione dei rifiuti e all’eventuale risparmio derivante da incentivi fiscali e sconti legati all’adozione di pratiche sostenibili. Inoltre, un imballaggio sostenibile può diventare un vero e proprio vantaggio competitivo, permettendo alle aziende di accedere a mercati dove i consumatori sono disposti a pagare un premium price per prodotti rispettosi dell’ambiente.

L’importanza della comunicazione in questo contesto non può essere sottovalutata. Le aziende devono essere trasparenti e oneste nel comunicare i propri sforzi di sostenibilità, evitando il rischio di greenwashing, ossia la pratica di presentare come ecologiche soluzioni che in realtà non lo sono. Questo richiede una rigorosa aderenza agli standard e la capacità di educare il consumatore, aiutandolo a comprendere l’impatto delle proprie scelte d’acquisto.

La sostenibilità nel packaging alimentare rappresenta una sfida complessa ma necessaria per le aziende. L’equilibrio tra innovazione, efficienza economica e rispetto dell’ambiente sarà la chiave per il successo futuro. Le imprese che riusciranno a cogliere queste opportunità si troveranno in una posizione di vantaggio in un mercato sempre più attento alla sostenibilità, trasformando una necessità in una leva di crescita e innovazione.

Fonti e Bibliografia

  1. Corepla: Rapporto di Sostenibilità 2023, Corepla.
  2. European Bioplastics: Bioplastics Market Data 2023, European Bioplastics.
  3. Conai: Linee Guida sull’Economia Circolare e il Packaging Sostenibile, Conai.
  4. Il Sole 24 Ore: Ferrante, A., “Il packaging tra innovazione e sostenibilità: le sfide per il 2024”, Il Sole 24 Ore, 10 maggio 2023.
  5. Plastix: Martini, G., “Bioplastiche: la nuova frontiera del packaging sostenibile”, Plastix, gennaio 2024.
  6. Italia Imballaggio: Redazione, “Materiali innovativi per un imballaggio sostenibile”, Italia Imballaggio, luglio 2023.
  7. Assobioplastiche: Rapporto Annuale 2023 sulle Bioplastiche in Italia, Assobioplastiche.
  8. Raccoltalagiusta: “Il riciclo della plastica in Italia: dati e prospettive”, Raccoltalagiusta, settembre 2023.
  9. Recycling International: Jones, M., “Advancements in Plastic Recycling Technologies”, Recycling International, ottobre 2023.
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GLPS SRL

La GLPS SRL è un’agenzia di rappresentanza di articoli di imballaggio primario per le aziende operanti nel settore alimentare, con una forte specializzazione nei settori caseario, gelato, gastronomia e pasticceria.

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